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Dall’11 novembre Milano si riempie di libri e di lettori con Bookcity: 1600 appuntamenti in 6 giorni, con un omaggio ad Andrea Camilleri, incontri nelle carceri e un tema-guida di stringente attualità: “artigiani di pace”. L’occasione giusta per provare ad abbinare tre stili eyewear ai libri di due maestri della letteratura e di una giovane ma già affermata autrice.
Niente male, in pieno autunno, l’idea di lasciarsi travolgere dall’atmosfera libera e vacanziera di un gruppo cosmopolita di giovani ricchi, glamour, belli e irrequieti. Tra la Parigi dei Café e la Pamplona della festa di San Firmino (celebrata con la famosa corsa dei tori per le strade della città) in un’estate del 1926. Bar alla moda, alberghi costosi, battute spiritose, amori, invidie, bei vestiti e… molto alcol. Sono gli ingredienti di Fiesta, il primo romanzo di Ernest Hemingway, scritto a 27 anni e al secondo matrimonio.
“Tra la Parigi dei Café e la Pamplona della festa di San Firmino”.
Gesti insignificanti, dettagli quotidiani e apparentemente banali che, invece, nascondono un prezioso nucleo di grazia, l’unico in grado di spazzare via paura e cattiveria. Pubblicato nel 1981, Di cosa parliamo quando parliamo d’amore e i suoi 17 racconti hanno reso Raymond Carver l’autore di culto di un decennio e un maestro senza tempo di uno stile sobrio, capace di narrare i sottintesi sui quali spesso si reggono le relazioni senza perdersi in troppe parole. E continuano a brillare con nella loro pulizia minimalista, essenziale.
“La storia di una famiglia somiglia più a una cartina topografica che a un romanzo, e una biografia è la somma di tutte le ere geologiche che hai attraversato”. E allora ecco Claudia Durastanti raccontare la sua vita, tra la Basilicata e Brooklyn, da Roma a Londra, dall’infanzia al futuro, in un libro difficile da definire (non è un memoir, non è un romanzo) come può essere la vita di chi è destinato a sentirsi sempre straniero. E nomade.
“La storia di una famiglia somiglia più a una cartina topografica che a un romanzo, e una biografia è la somma di tutte le ere geologiche che hai attraversato”