Photo: Piersilvio Bisogno
Il sole e il tempo a favore sono la condizione ideale perché l’ozio diventi occasione di rigenerazione. In una sorta di gioco e di sperimentazione abbiamo selezionato e abbinato occhiali e libri, da portare ovunque sia possibile perdersi nel regno dell’immaginazione.
Per definire l’artigianalità di un occhiale da un punto di vista letterario, potremmo usare come termine di paragone il punto di vista narrativo, che, a seconda dell’angolo da cui si sceglie di raccontare una storia, coglie spunti ed emozioni diversi dell’oggetto della trama. In un’azienda come Marcolin si misura con la meticolosità e la cura della sua produzione: la qualità dei materiali, la creatività del design e la sapienza manifatturiera raccontano di una dedizione verso la propria unicità. Questa dedizione fa da specchio alle storie selezionate. Ogni libro è una miniatura di storie legate da un punto di vista che ha a cuore la costruzione o la scoperta di personaggi forti e autentici: fuori dal clamore e dalla gloria, come i protagonisti dei racconti di Vite minuscole di Pierre Michon, un classico degli anni ’80, che ha lanciato nel famedio della letteratura un autore esordiente in virtù della potenza della sua lingua. Alla necessità di andare incontro al proprio destino fanno eco gli Spiriti di Francesca D’Aloja, non come entità fantasmagoriche ma come persone illuminate impegnate a essere pienamente se stesse. Ad aggiungere un contesto storico ad un romanzo dalla struttura narrativa avvincente, ci pensano i quattro punti di vista differenti a dipanare le pagine di Trust di Hernan Diaz. Scoprire il volto di una donna rimasta all’ombra della storia è la loro missione.
Lo stile di un occhiale racconta la personalità di chi lo indossa. Definire i toni e calibrare il timbro è lo scopo di una voce narrante
Lo stile di un occhiale racconta la personalità di chi lo indossa. Definirne i toni e calibrarne il timbro è, allo stesso modo, lo scopo di una voce narrante. Cosa definisce lo stile di una collezione Marcolin dal forte twist contemporaneo? Quella capacità di dosare praticità e unicità attraverso la ricercatezza di un dettaglio, che, al pari della voce narrante del protagonista di una storia, è in grado di trasmettere con precisione le coordinate di una trama o di un sentimento. Per questa ragione la nostra selezione ha dato voce ai poeti. In primis a quella di Antonia Pozzi, in qualità di scultrice dell’anima, che nella raccolta delle sue Poesie d’amore, esprime la sua voce più profonda con la delicatezza di un uccellino al suo primo volo. E se siete desiderosi di sintonizzarvi sui toni e sulle vibrazioni di chi la voce profonda dell’io narrante l’ha a lungo cercata non solo tra le pagine delle sue storie ma in viaggio per l’Europa alla ricerca di uno scrittore che volontariamente si è volontariamente eclissato dal mondo, Nome in codice: Elitar I. Sulle tracce di Milan Kundera, della nota giornalista francese Ariane Chemin vi accompagnerà in un viaggio attraverso un’Europa nostalgica e piena di fervore. Se volete puntare su una lettera, come lo scommettitore fa sul colore, allora c’è Kappa: il volume n.6 è dedicato alla Magia, nelle sue diverse accezioni.
Per i naviganti in procinto di salpare o semplicemente pronti a rallentare il ritmo per godersi appieno questo inizio di agosto. Non esiste viaggio senza movimento. Che sia un moto del cuore, un’ispirazione o un girovagare spensierato per paesi e città, luoghi familiari o sconosciuti, l’abbinamento in questione mette insieme gli audaci, ovvero i colori che dell’occhiale, nelle collezioni Marcolin, sono l’abito. E in queste vesti vi proponiamo due letture: Come ti vesti, di Andrea Batilla, e A Manchester con gli Smith, un walkabout musicale di Giuseppina Borghese, perché ogni abito che indossi ha bisogno di una colonna sonora che lo accompagni.