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Come abbattere- una volta per tutte- il tetto di cristallo? Ne ha discusso Marcolin insieme agli ospiti illustri del convegno annuale organizzato da Fondazione Bellisario
“Il coraggio di sognare. La forza di cambiare”. È stato questo il titolo della 24ma edizione del seminario “Donne, economia & potere” organizzato da Fondazione Bellisario che si è tenuto a Roma lo scorso weekend. L’obiettivo? Confrontarsi su temi di grande attualità, dalla parità di genere al ruolo dell’Europa, dal disordine mondiale alla povertà educativa delle nuove generazioni. 400 gli ospiti del mondo dell’imprenditoria, dell’Università e della politica e 12 i tavoli di discussione, tra cui quello coordinato da Marcolin sul tema delle “Donne e Governance”, che da quest’anno supporta la Fondazione nel proseguimento del percorso avviato da anni sul tema della parità di genere e della sostenibilità in ambito sociale.
Fabrizio Curci e Sabrina Paulon, rispettivamente CEO e Group HR Director di Marcolin, sono stati i protagonisti del tavolo moderato dalla giornalista finanziaria Monica D’Ascenzo, insieme alla Presidente di ANFAO e Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton; Maria Criscuolo, Presidente e Fondatrice di Triumph Group International; Stefania Lazzaroni, Direttore Generale di Fondazione Altagamma; Elisa Weltert, General Manager Italia, Spagna, Portogallo e Israele di Maserati; Nicolò Calabresi, Partner in charge di Heidrick & Struggles Italy; Anna Puccio, Managing Director di B Lab Italia, e Roberta Pierantoni, Lead Indipendent Director di Mediolanum.
Se la presenza femminile nei consigli di amministrazione di società quotate in borsa è passato dal 7 al 43% (dati Consob 2023), il 96% dei Ceo sono ancora uomini e nel management, secondo lo studio di Deloitte, le donne non arrivano al 25%. Ecco perché l’ultimo Global Gender Gap Report del World Economic Forum colloca l’Italia al 71° posto a livello globale per parità di genere. Ma il dato che spiega bene i motivi di questo ritardo è quello relativo all’occupazione femminile, assestato attorno al 51% (dati Istat), contro una media europea del 64,9%. Nella consapevolezza che il tessuto imprenditoriale italiano può e deve favorire empowerment femminile e parità di genere per rappresentanza, leadership ed equità retributiva, i partecipanti al tavolo sono arrivati ad alcune proposte interessanti.
Le più importanti conclusioni, raggiunte anche grazie al contributo e all’esempio delle politiche aziendali di Marcolin, la proposta di vincolare le imprese a cicli di formazione sui temi della Diversity and Inclusion, come già accade per la sicurezza sul lavoro. Ma si prevedono anche ricadute positive dall’applicazione della direttiva europea sulla “Rendicontazione obbligatoria di sostenibilità”, appena recepita nel nostro Paese. Una norma che impegna gran parte delle aziende italiane, quotate e non, alla trasparenza per quanto riguarda le politiche di parità di genere e gli obiettivi specifici di miglioramento. Conclusioni importanti, che contribuiscono fortemente al cambiamento culturale che il nostro Paese deve intraprendere.