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In conversation with ALESSANDRO VAI

Boundless visions

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Alessandro Vai

Anche quest’anno Marcolin è a fianco di Fondazione AIRC attraverso il finanziamento di una borsa di studio per la formazione di un giovane ricercatore o ricercatrice. Incontriamo il vincitore di quest’anno, Alessandro Vai, ricercatore all’Istituto Europeo di Oncologia.

di Redazione

1

Allo IEO stai lavorando a una ricerca sul ruolo di alcune particolari proteine: in che modo il tuo studio potrà contribuire a combattere il cancro?

«Le proteine di cui mi sto occupando si chiamano “istoni”, molto importanti nel controllare vari processi cellulari. Si è visto che queste particolari proteine hanno un ruolo considerevole anche nell’insorgenza del cancro perché i geni che regolano sono aberranti, quindi studiando gli istoni è possibile raggiungere una conoscenza più approfondita dei meccanismi molecolari che sono alla base del cancro».

2

Quando e perché hai capito di voler intraprendere la carriera di ricercatore in questo particolare ambito?

«Ho capito di voler fare il ricercatore fin da quando ero alle superiori, dove ho avuto la possibilità di passare un breve periodo in un laboratorio di ricerca: lì mi sono innamorato della passione che ricercatori mettono nel loro lavoro, così ho deciso di proseguire su questa strada. Tuttora la ricerca mi piace, perché mi permette di affrontare nuove sfide nel tentativo di risolvere quesiti che al momento non sono ancora stati chiariti».

3

Grazie ad AIRC 5000 i ricercatori quest’anno sono al lavoro per combattere il cancro: quali sono le nuove sfide da affrontare?

«Secondo me oggi la sfida più importante per la ricerca riguarda la medicina personalizzata perché si è visto che i pazienti rispondono in maniera differente alle terapie. E oggi abbiamo accesso a un sacco di informazioni, come quelle derivanti dal sequencing del DNA, che possano aiutare a definire cure su misura per i pazienti, migliorando così l’efficacia della terapia».