In conversation with CLARA MAGNANINI
Tutti ne parlano ma cosa vuol dire davvero sostenibilità per un’azienda? Lo chiediamo a Clara Magnanini, Group Communication & ESG Director di Marcolin.
«Per Marcolin la sostenibilità è innanzitutto una responsabilità: siamo un’azienda ma anche un attore sociale radicato all’interno di un territorio e operiamo a livello globale. Quindi le nostre azioni hanno un impatto e rendere questo impatto positivo e virtuoso, per noi è sentito come un dovere. In Marcolin concepiamo i nostri impegni come una sorta di linea dinamica, che corre e collega tre punti fondamentali della nostra strategia: il primo pilastro è la parte ambientale, che racchiude i nostri prodotti ma anche gli stabilimenti produttivi; il secondo è rappresentato dalle persone in senso più esteso; il terzo pilastro, infine, è la catena di fornitura in un’ottica di responsabilità collettiva».
«Negli ultimi anni abbiamo cominciato ad inserire materiali innovativi per alcune collezioni e brand, come per esempio l’acetato bio-based, mentre -per quanto riguarda gli stabilimenti produttivi- abbiamo sviluppato progetti di efficientamento energetico e riduzione degli sprechi. Parlando della parte sociale, poi, abbiamo appena ottenuto la certificazione sulla Parità di Genere grazie a un percorso partito da lontano, che ha visto negli anni l’introduzione di strumenti a favore del Welfare aziendale e a supporto della genitorialità, con un focus costante sulla formazione. Per quanto riguarda la catena di fornitura, infine, abbiamo introdotto un codice etico e di condotta che impone ai nostri fornitori di adottare comportamenti rispettosi dell’ambiente e dei diritti umani e monitoriamo continuamente che questo avvenga».
«Le sfide sono tante e non solamente per Marcolin. Innanzitutto, si dovrà stare al passo con l’attuale accelerazione normativa e questo impone l’adozione di nuove competenze, nuove professionalità e investimenti. Ma investire in sostenibilità costa e dà risultati solo nel medio-lungo periodo: non tutte le aziende se lo potranno permettere. Ma la sfida più grande è quella culturale, perché la sostenibilità è un tema intangibile. Lo spiega bene una frase dell’esploratore e attivista ambientale Robert Swan, secondo cui “la grande minaccia per il nostro pianeta è la convinzione che sarà qualcun altro a salvarlo”. Perché la sostenibilità è molto meno tangibile di una pandemia, di una guerra tra Paesi o di un’inflazione, ma questa intangibilità rischia di creare indifferenza. Noi di Marcolin, invece, vogliamo fare la nostra parte, nella convinzione che il pianeta è un luogo di tutti che appartiene a tutti e, di conseguenza, va preservato per le generazioni di oggi ma soprattutto per quelle di domani».