Un nuovo servizio

Lavoratori o equilibristi?

Mantenere un equilibrio tra vita privata e lavoro; affrontare cambiamenti e sfide continue su entrambi i fronti; relazionarsi in modo positivo con colleghi e superiori. Sono tutte voci ricorrenti nel quotidiano di ogni lavoratore ma, negli ultimi anni, anche fonte di grande stress. Perché qualcosa è cambiato. Se ne è parlato, pochi giorni fa, in occasione della Giornata Mondiale della salute mentale: in Italia, come negli Stati Uniti e in altri Paesi Europei, tra i dipendenti si registra un diffuso stato di malessere. La causa principale? I livelli troppo alti di stress.

 

Un po’ di numeri

Secondo gli ultimi dati, a soffrirne è il 56% degli italiani, cioè l’8% in più rispetto a un anno fa (fonte: International Workforce and Wellbeing Mindset Study e indagine Axa-Ipsos). E non è poco se si considera che quasi l’80 per cento ritiene il proprio benessere generale correlato a quello sul lavoro. Mentre il 92% delle lavoratrici e dei lavoratori ritiene importante che l’azienda si occupi attivamente del benessere psicologico dei propri dipendenti. Alla luce di tutto questo, Marcolin ha scelto fare proprie le buone pratiche adottate anche da alcune aziende internazionali: attivare uno sportello di supporto e sostegno psicologico aperto ai dipendenti delle sue sedi in Italia.

Il nuovo sportello

Il servizio, con il supporto di Odm Consulting (società di consulenza specializzata nella gestione e valorizzazione delle persone) e la partnership della piattaforma Sygmund (gestita da un Ente registrato presso il Servizio Sanitario Nazionale e il controllo dell’Ordine degli Psicologi), consiste in uno sportello disponibile h24 (sette giorni su sette) per tutti i dipendenti. Un servizio di ascolto e sostegno per aiutare a gestire meglio le situazioni lavorative e personali, favorire l’autoconsapevolezza, incoraggiare il dialogo, favorire il benessere, garantendo naturalmente l’anonimato e il rispetto della privacy. Questo progetto si inserisce all’interno delle numerose iniziative che il Gruppo Marcolin da sempre porta avanti per i propri collaboratori, il cui benessere e valore sono da sempre ritenuti fondamentali. Il tutto fa parte di un’ampia progettualità, in cui welfare, formazione (grazie alle varie Academy all’interno del Gruppo) e flessibilità sono i principali asset su cui fondare il successo dell’Azienda.

The Maxim

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Com’è nata l’idea di un dettaglio prezioso all’interno del processo creativo che ha portato al signifier di Max Mara?

Le idee nascono sempre da un’esigenza, in questo caso quello di caratterizzare l’occhiale, renderlo più riconoscibile, una cosa sempre più complicata nel mercato di oggi, affollato di offerte. Max Mara ha un codice comportamentale che deriva e che trasmette eleganza, carisma e consapevolezza. Ci siamo ispirati quindi a questi valori, unitamente alla capacità di farsi notare senza alzare la voce, in questo caso attraverso la creazione di un elemento geometrico dalle proporzioni studiate e frutto di numerose sperimentazioni. Maxim va oltre l’idea di essere un semplice decoro e diventa un dettaglio che rende riconoscibile l’occhiale e allo stesso tempo valorizza lo sguardo di chi lo indossa, senza l’arroganza di volerlo sovrastare. È la stessa filosofia di Effortless e allure che è tangibile nelle collezioni di Max Mara.

 

 

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Cosa può dare un dettaglio prezioso a un accessorio particolare e quotidiano come gli occhiali?

Il metallo è un materiale che richiama immediatamente nella nostra percezione la ricchezza, e poi è resistente rassicurante ed infinito. Riflette la luce più di ogni altro materiale, ci rende brillanti, danza con la luce creando movimento e catturando lo sguardo degli altri.

Il metallo è un materiale che richiama immediatamente nella nostra percezione la ricchezza, e poi è resistente rassicurante ed infinito.
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Sensoriale o sentimentale: che tipo di piacere soddisfa di più un gioiello?

I gioielli richiamano un mix di sensazioni a volte contrastanti fra loro. A volte richiamano la vanità, a volte l’emotività di un momento, a volte ci rassicurano. L’oro e le pietre sono materiali preziosi perché provengono dalle viscere del pianeta da milioni di anni, trovarli e farli brillare è rischioso e complicato. E poi l’oro è inossidabile, non muta con il tempo, non viene intaccato da nulla, ecco perché simboleggia la promessa eterna di un sentimento. Ed ecco perché il suo valore accresce attraversando il tempo e le generazioni: il gioiello che indossiamo porta la nostra storia, ci rassicura, e ci dice che la racconterà in eterno, mantenendo vivo il ricordo del nostro passaggio.

Performance in primo piano

Benessere e sicurezza

Indossare gli occhiali giusti quando ci si allena all’aperto, che si tratti di un circuito di trekking, bici o corsa è fondamentale per il benessere e la propria sicurezza. In particolare, quando si corre, dettagli come il peso, la stabilità della montatura, l’ampiezza e la nitidezza della visione sono aspetti decisivi per poter allenarsi o gareggiare al meglio.

Le novità Adidas

I modelli Adidas Sport Eyewear nascono proprio per ottimizzare le performance sportive. Gli ultimi nati del brand, i modelli SP0088 e SP0089, oltre a proteggere gli occhi da sole e vento, ad avere un nasello regolabile per assicurare il miglior fitting possibile e aste dotate di grip interno in gomma per garantire una migliore stabilità durante l’attività fisica, pensano anche agli sportivi con problemi di vista che vogliono liberarsi dall’obbligo delle lenti a contatto.

Clip-in

Il meccanismo di questi nuovi modelli è tutto all’interno della montatura dove, con un semplice gesto, si possono inserire le lenti da vista che si agganciano direttamente sul nasello. Il risultato è una visione perfetta, come confermano alcuni dei giornalisti e atleti che li hanno testati nel corso dell’ultima Adidas Experience, una corsa di 20 chilometri attraverso uno scenografico circuito sulle Dolomiti. «Stabili e senza rimbalzi, leggeri e pratici: le lenti si agganciano e tolgono con facilità» il commento del giornalista e storyteller inglese Matt Kollat.

Ciò che colpisce di questi occhiali è l’ampia visione a 180 gradi.

I pareri

«Di questi occhiali colpisce la visione ampia, a 180 gradi, e l’ottima ventilazione: le lenti non si appannano, non bisogna togliersi gli occhiali perché stai sudando» aggiunge il fotografo e outdoor blogger tedesco Björn Ahrndt che, normalmente, fa sport con le lenti a contatto. Test superato, dunque. Anche per le lenti fotocromatiche, che permettono di affrontare i cambiamenti atmosferici e vedere bene anche passando dalla piena ombra alla luce del sole. Un altro requisito indispensabile per chi fa sport all’aperto e vuole praticarlo sempre, in ogni stagione dell’anno.

SILMO 2023: Marcolin a Parigi

Anche quest’anno Marcolin è stato tra i protagonisti di Silmo Paris, l’appena conclusa fiera internazionale dedicata all’ottica e all’occhiale che ogni anno si tiene a Parigi, nei padiglioni di Paris Nord Villepinte, quest’anno proprio nei giorni della settimana della moda. Istituito nel 1967 con 58 espositori in uno spazio di 1500 metri quadrati, il Salone Internazionale dell’occhialeria, dell’ottica e delle apparecchiature per ottici è cresciuto negli anni fino a occupare 70.000 metri quadrati di spazio con gli stand di 700 espositori che rappresentano complessivamente 1500 brand.

 

I Paesi presenti

Un appuntamento di caratura internazionale che, quest’anno, ha richiamato più di 30.000 visitatori, il 54% dei quali proveniente dall’estero, per un totale di 130 Paesi rappresentati. In particolare Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Tunisia e Marocco. E che, quest’anno, è stato dedicato alla “generazione Silmo”. Un modo per sottolineare, dopo 50 anni di storia della fiera, la continuità e il passaggio di testimone da una generazione all’altra, nelle aziende storiche come in quelle più giovani e piccole.

Lo stand Marcolin

Ed è in questa cornice, con l’immancabile passerella gialla e il tocco scenografico delle grandi sfere colorate all’ingresso, che lo stand Marcolin ha spiccato per l’eleganza del suo black&white e la creazione al suo interno di angoli unici. Nei quali l’occhiale, il vero protagonista di questa grande manifestazione, è presentato scomposto nei minimi dettagli e ricomposto con cura all’interno di quadri esposti all’interno dello stand. E raccontare così al pubblico la storia della grande capacità manifatturiera dell’azienda di Longarone.

 

Highlights

Tra le novità delle collezioni presentate da Marcolin, Tom Ford Eyewear sfoggia una rivisitazione del modello iconico Whitney, uno dei capisaldi del brand. Il raffinato “infinity cross”, che crea l’effetto farfalla del frontale, è l’elemento magnetico e suggestivo di un design dal grande impatto visivo, che ha reso il Whitney uno degli occhiali preferiti da innumerevoli celebrità. Il modello è presentato in quattro rivisitazioni, di cui una in edizione limitata, in titanio ultraleggero placcato oro o platino. Zegna Eyewear si presenta con un modello ispirato all’Oasi Zegna, un luogo magico tra le Alpi italiane che concretizza i principi estetici e filosofici del brand. Un occhiale che incarna tutti i valori che contraddistinguono il recente re-branding attraverso l’iconico 232 Road Brand Mark. Guess Eyewear presenta un modello da sole in materiale bio-based che esprime il carattere contemporaneo del brand attraverso uno stile trendy. Max Mara Eyewear esibisce un profilo moderno per un modello da sole in acetato dai volumi audaci, pensato per celebrare il 10° anniversario del cappotto Teddy Bear, una vera icona del brand. Adidas Sport Eyewear introduce un nuovo modello Performance full-rim nato dall’unione tra design e tecnologia che, concepito con lente sferica, consente l’inserimento del clip-in, utile a tutti gli atleti che necessitano di un occhiale sportivo che possa montare supporti graduati. WEB Eyewear, house brand di Marcolin e official eyewear partner di Alfa Romeo F1® Team, svela i nuovi principi estetici del brand: trasparenza e design contemporaneo.

Pink Ribbon

Quel piccolo nastro rosa

È un piccolo nastro rosa, lo stesso che – dal 1992 in tutto il mondo richiama l’attenzione alle campagne di prevenzione e diagnosi precoce del tumore al seno, a contrassegnare la coda delle aste di questi occhiali. Ed è proprio il colore rosa a caratterizzare le montature e le lenti dei due nuovi modelli che compongono la nuova capsule collection GUESS Eyewear. 

Due occhiali a supporto di The Get In Touch Foundation,

Una montatura da sole e una da vista alquanto speciali, perché uniscono GUESS Eyewear e Marcolin nell’impegno a sostegno di The Get In Touch Foundation, l’associazione non profit americana che dal 2007, nelle scuole e negli ambulatori, lavora per sensibilizzare donne e ragazze alla prevenzione del cancro al seno. 

Un piccolo nastro rosa sensibilizza l’opinione pubblica mondiale sulla prevenzione e la diagnosi precoce del cancro al seno

Dedicata alle donne

Un impegno nato otto anni fa, e che ogni anno si traduce in una nuova collezione, una capsule creata ad hoc e dedicata alle donne nel nome di un capitolo cruciale della salute femminile. Tema che la fondazione The Get In Touch, fondata da Mary Ann Wasil e portata avanti dalla figlia Betsy alla morte della madre, affronta insegnando alle donne l’importanza e l’efficacia del Daisy Wheel, un metodo di autoesame da praticare fin da giovanissime. Un autotest salvavita, importante per conoscere e controllare la salute del proprio corpo. 

 

Two new elegant and lightweight frames that, in their dedicated case, will tinge October – Breast Cancer Awareness Month – with pink

Ottobre: il mese dedicato alla prevenzione

Per riuscirci l’associazione collabora ogni giorno con medici oncologi e ginecologi, organizza focus group per le giovanissime ed entra nelle scuole per insegnare alle ragazze l’autoesame del seno. Un grande sforzo che naturalmente ha bisogno del sostegno di tutti. Ecco allora questi due modelli leggeri ed eleganti che, racchiusi in una custodia dedicata, coloreranno ottobre di rosa; il mese dedicato alla prevenzione e alla lotta al cancro al seno. 

6 cose che non sai di Marcolin

In 2021 it celebrated 60 years in business. During these 60 years Marcolin, the Italian company from Longarone that designs, manufactures and distributes eyewear worldwide, has gone a very long way. The 15 million pairs of glasses sold on average every year are a testament to this. But so are other figures.

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Fin dal 1968, Marcolin comincia a parlare molte lingue. E, dalla prima rete di 8 distributori aperta negli Stati Uniti, alla quale si aggiunge una prima filiale aperta in Francia nel 1976, arriva in poco tempo a essere presente in tutto il mondo con 15 filiali divise tra Stati Uniti, Brasile, Asia, Messico, Europa, Africa e Medio Oriente.

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È un’azienda giovane: il 69% dei circa 2000 dipendenti ha meno di 50 anni, e il 57% dei dipendenti sono donne. Tutti coinvolti in corsi di formazione che, solo nell’ultimo anno, li hanno impegnati per più di 5600 ore. 

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Oggi Marcolin distribuisce occhiali per più di 20 marchi in licenza e ha 1 brand di proprietà (Web Eyewear) in più di 125 Paesi. 

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Una chiave di questo successo risiede nel “fattore tempo”: per arrivare alla nascita di un nuovo modello a Longarone servono 11 mesi di lavoro. Sono quelli necessari per passare dall’ideazione al disegno, poi dalla realizzazione del prototipo – un lavoro di grande precisione artigianale – fino alla scelta di materiali e colori e alla messa in produzione.  

La creazione di ogni nuovo modello di occhiali richiede 11 mesi di lavoro

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Anche la produzione di un occhiale richiede tempo. Quello necessario a oltre 60 passaggi di lavoro che includono, per citarne solo alcuni, la creazione di bacchette e frontali, l’assemblaggio, la burattatura, il taglio e l’applicazione delle lenti. E poi la rifinitura, quando vengono personalizzati i modelli, e la registratura, cioè la fase in cui tutti i componenti della montatura vengono controllati. 

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Ciocco-cammello o tonalità “foliage”. Sono due delle infinite possibilità cromatiche (e successive combinazioni lente-montatura) possibili oggi. Sempre però, qualsiasi sia il colore scelto, per verificare la conformità delle lenti alle norme in vigore, prima ma anche dopo la messa in commercio di un modello si esegue un gran numero di test ottici e meccanici. Test fatti internamente dal Dipartimento qualità e conformità Prodotto e dal Laboratorio di certificazione di Marcolin, ma anche da laboratori esterni accreditati. 

Ciocco-cammello o tonalità “foliage”. Sono due delle infinite possibilità cromatiche possibili oggi

Zhou Guanyu

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Come è cominciata la tua passione per le auto?

La mia passione per le auto è cominciata quando ero molto giovane, intorno ai 5 o 6 anni. Mi è sempre piaciuto il mondo dei kart, sin da quando ero bambino. Poi la mia famiglia mi ha portato a gareggiare e da lì, sin dalla prima volta, ho adorato l’esperienza e ho capito che era qualcosa che volevo davvero fare. Poi sono andato a vedere il Gran Premio di Cina e ho capito di voler diventare un giorno un pilota di F1. Quello era il mio sogno che poi si è realizzato: ho dato tutto, passo dopo passo, per arrivare qui in F1. 

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Nel 2022 sei stato il primo pilota cinese a gareggiare in un Gran Premio di Formula Uno. Qual è il tuo prossimo obiettivo?

Il mio prossimo obiettivo è ottenere una vittoria in una gara in F1. Vincere sarebbe fantastico e allo stesso tempo partecipare alla gara di casa in Cina la prossima stagione, il che è emozionante per me e mi dà ancora più motivazioni. Mi piace pensare di voler ottenere sempre di più. Un risultato migliore gara dopo gara, la top five, vittorie step by step. Spero di correre per il mio pubblico… questa potrebbe essere un’emozione incredibile da ricordare. 

 

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Che cos’è l’italianità per te, visto che guidi Alfa Romeo e d’abitudine indossi Web Eyewear?

Italianità significa molto per me. Il mio team di F1 è italiano e mi ha dato l’opportunità di realizzare il mio sogno e iniziare il mio viaggio in F1. E poi amo la cultura italiana. Ho vissuto in Italia per quasi tre anni, ho guidato per la Ferrari Driver Academy in passato quindi conosco abbastanza bene il paese, le città, la moda e il design. I marchi italiani portano sempre cose interessanti, idee sorprendenti come questi occhiali da sole molto trendy che apprezzo e indosso sempre in pista. 

Un viaggio che parte da un’idea

Il valore del pensiero

A parte pochissime eccezioni, oggi gli occhiali non vengono più realizzati in materiali rari e preziosi. Ma il loro valore va oltre la concretezza di questo aspetto: a fare la differenza è il processo creativo. Cioè quella fase di lavoro invisibile, per certi versi impalpabile, in cui un pensiero si trasforma in un bozzetto e poi in un disegno chiamando in gioco l’esperienza, le ore di lavoro, l’attenzione maniacale ai dettagli. Comincia così il viaggio che porterà alla realizzazione di una nuova montatura, contriuendo a offire una precisa visione del mondo. È questo il patrimonio immateriale che sempre sta dietro il processo creativo di una nuova montatura, come sanno all’ufficio stile di Marcolin. Un modo di lavorare affine a quello di alta ingegneria del mondo del gioiello.

Ciascun marchio ha valori propri, una storia precisa e muse ispiratrici diverse.

Occhiali come gioielli

È proprio dal mondo della gioielleria, dove anche il più piccolo dettaglio -vista la preziosità dei materiali- deve essere curato con la massima attenzione, che si prende ispirazione per aggiungere valore a un occhiale. Come, per esempio, l’inserimento di piccoli segni “sbagliati” che possono cambiare la rifrazione, creare chiaroscuro, spezzare la perfezione di un’asta. Piccoli interventi che fanno uscire un oggetto esce dalla serialità e gli regalano un’unicità molto umana e, dunque, un valore più grande. Dettagli non da poco. Perché è perfino nei piccoli gesti come scegliere un paio di occhiali che riveliamo quanto valore diamo a noi stessi.

 

Gli aspetti emotivi

Pensare a una nuova collezione, infatti, significa tenere conto di tantissimi aspetti. A partire dalla calzabilità, perché un occhiale deve essere, prima di tutto, confortevole. Allo stesso tempo, però, si tratta di un oggetto particolare, che viene sempre scelto seguendo il cuore, la parte più emotiva. E che, incorniciando lo sguardo, comunica qualcosa di noi al resto del mondo. La cura che, in fase creativa, si riesce a mettere nei dettagli, dunque, è proprio l’ingrediente che può toccare quei sensi e quelle emozioni, perché trasmette l’anima, il valore delle licenze con cui un’azienda come Marcolin lavora. A ogni nuova collezione, insomma, la sfida è quella di innovare toccando nuove corde sensoriali ed emotive, restando però fedeli al carattere di ogni brand: ciascun marchio ha valori propri, una storia precisa e muse ispiratrici diverse. Tutti aspetti da conoscere bene e seguire con molta attenzione.

Andrea Batilla

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Quali sono i tuoi luoghi del cuore di questa città, specialmente durante la Fashion Week?

«Senz’altro il caffè del Grand Hotel et de Milan di via Manzoni, uno degli hotel più prestigiosi della città, costruito nel 1880 e con, al primo piano, la famosa “suite Verdi”, la camera dove è morto Giuseppe Verdi. Il bar di questo hotel, dall’aspetto piacevolmente retro, è sempre molto tranquillo anche se in pieno centro: quando si entra qui si plana in una sorta di dimensione parallela. Antica e anche molto ricca, divertente e malinconica allo stesso tempo. Un altro luogo del cuore, per me, proprio a pochi passi da qui, è la Libreria Armani, una delle prime librerie dedicate alla moda aperte a Milano. E una delle più complete, dove riesco sempre a scovare pubblicazioni rarissime tra saggi e magazine internazionali che in una qualsiasi altra libreria di Milano non potrei trovare. Per chi ama la moda, è un piccolo giardino delle delizie, dove passare minuti molto piacevoli. Infine, Palazzo Morando, in via S. Andrea, sempre in pieno quadrilatero della moda. Il Palazzo è all’interno di una splendida casa nobiliare (la struttura principale è del Cinquecento) e oggi ospita il Museo della moda dove è conservata la collezione di abiti del Castello Sforzesco. E il calendario di mostre organizzate da Palazzo Morando è sempre estremamente interessante. Per me, un luogo che vale la pena scoprire».

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Alla vigilia della Fashion Week, come vedi questa stagione di passerelle milanesi?

«C’è molta eccitazione, perché tra “prime volte”, “ultime volte” e “volte di passaggio” ci saranno un sacco di cose interessanti. A proposito di prime volte, c’è grande curiosità per il debutto di Tom Ford a Milano con la nuova direzione creativa di Peter Hawkings. In generale, comunque, questo è un momento da osservare con grande attenzione perché di trasformazione, di passaggio verso il quiet luxury; dunque, vedremo come i creativi affronteranno il concetto. Questa edizione segnerà un punto di svolta tra quello che c’era prima e quello che ci sarà in futuro».

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Come considera gli occhiali Andrea Batilla?

«Gli occhiali sono uno degli accessori più interessanti e misteriosi perché cambiano la costruzione visiva del viso, il percepito che gli altri hanno di noi. E poi sono oggetti molto precisi, che riportano a contesti storici e culturali precisi. Mentre possiamo essere confusi nel modo di vestirci, quando scegliamo di indossare un occhiale entriamo sempre dentro un film. diventiamo i personaggi di un film. Un’esperienza magica. E gli occhiali sono gli unici accessori che possono regalarla. Anche perché sono gli unici ad avere un contatto così stretto con il nostro corpo».

Un gioiello di Carlo Scarpa

Straddling architecture and design

It is in the extraordinary setting of the historic Olivetti showroom in Venice, under the loggia of the Procuratie Vecchie, the space skilfully designed by Carlo Scarpa in 1957 for Adriano Olivetti which has been reopened to the public thanks to FAI, that Marcolin wanted to set the new campaign for its Web Eyewear line autumn-winter collection. This was no accidental choice, given the affinity between the elegant intelligence of the great Venetian architect – also translated into extreme attention to detail – and the sophisticated taste coupled with knowledge of materials expressed by the Marcolin brand.

 

Form and substance

The Olivetti showroom, an authentic work of art arranged over two floors, welcomes visitors with the sculpture-fountain entitled Nudo al sole [Naked in the Sun] by Alberto Viani, a gilded bronze work from 1956 (and recently restored) that Scarpa had placed in a black Belgian stone basin filled with water to reflect its upside-down image. But the real stroke of genius is the staircase that dominates the central hall, with its steps made of Aurisina marble, widely used in Venice until the Middle Ages, which seem to be suspended in the void and lend a sense of lightness and airiness to the whole room. Above, in the small areas formed by the two long galleries, a number of historic Olivetti typewriters and calculating machines, themselves examples of Italian design excellence, are on display. Like the frames from the Web Eyewear collection, Marcolin’s house brand created in 2008 and now known the world over.

Transparencies that are echoed in the acetate frames with titanium details from the new Web Eyewear season.

The light of Venice

The themes of light and water therefore dominate the space of the Olivetti showroom, the forerunner of modern flagship stores. Two elements that are known to characterise Venetian topography and art, and which are evoked here by a skilful use of natural light. And of the materials, mixed in a continuous play on colour contrasts and transparencies: from the marble and Murano glass floor (Scarpa began his career in the Murano glassworks) to the African teak and rosewood of the balconies, through to the bevelled crystal glass display cases. Transparencies that are echoed in the acetate frames with titanium details from the new Web Eyewear season. The lightness of which, enhanced for this campaign by the lens of American fashion photographer Nicolas Kern, conveys the idea of simple, contemporary elegance. Minimalist design, natural colours, textured effects and transparencies: as in Scarpa’s architecture, the beauty of these glasses lies in each individual detail. And this, perhaps, is the key to successfully combining style and comfort, sophistication and functionality. In architecture as in product design.