Forme classiche, nuovi look

Un nuovo approccio

ic berlin! ha rivisitato le forme classiche della storia del marchio a partire da un nuovo approccio al suo materiale distintivo: acciaio inossidabile ultraleggero laminato a freddo. Tagliato, stratificato, laccato, piegato combinato con acetato, ic!berlin ha sperimentato un nuovo approccio e aggiunto un tocco di eleganza in più con il nuovo design Step-Cut. «Volevamo progettare montature che a prima vista sembrassero dei classici assoluti. E poi, a una seconda occhiata, rivelassero dettagli sorprendenti e moderni» sottolineano dal Design Department dell’azienda tedesca.

ic!berlin 2024 collection

Modernità senza tempo

Uno dei motivi per cui un classico è un classico è che può trasformarsi e accompagnare la vita delle persone per molti anni. Fin dai suoi inizi nella scena creativa di Berlino nei primi anni 2000, ic! berlin si è espressa contro la cultura fast fashion, perseguendo un linguaggio di design che appare discreto pur essendo luxury.

ic!berlin 2024 collection

Eccellenza artigianale

In un mare di tendenze, anche la nuova collezione 2024/2025 ic berlin! si distingue proponendo uno stile contemporaneo che non perde mai la sua essenza: montature senza tempo che diventano classici a pieno titolo, realizzati a mano a Berlino.

 

ic!berlin 2024 collection

Governance al femminile

Donne e governance

Il coraggio di sognare. La forza di cambiare”. È stato questo il titolo della 24ma edizione del seminario “Donne, economia & potere” organizzato da Fondazione Bellisario che si è tenuto a Roma lo scorso weekend. L’obiettivo? Confrontarsi su temi di grande attualità, dalla parità di genere al ruolo dell’Europa, dal disordine mondiale alla povertà educativa delle nuove generazioni. 400 gli ospiti del mondo dell’imprenditoria, dell’Università e della politica e 12 i tavoli di discussione, tra cui quello coordinato da Marcolin sul tema delle “Donne e Governance”, che da quest’anno supporta la Fondazione nel proseguimento del percorso avviato da anni sul tema della parità di genere e della sostenibilità in ambito sociale.

Fabrizio Curci e Sabrina Paulon, rispettivamente CEO e Group HR Director di Marcolin, sono stati i protagonisti del tavolo moderato dalla giornalista finanziaria Monica D’Ascenzo, insieme alla Presidente di ANFAO e Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton; Maria Criscuolo, Presidente e Fondatrice di Triumph Group International; Stefania Lazzaroni, Direttore Generale di Fondazione Altagamma; Elisa Weltert, General Manager Italia, Spagna, Portogallo e Israele di Maserati; Nicolò Calabresi, Partner in charge di Heidrick & Struggles Italy; Anna Puccio, Managing Director di B Lab Italia, e Roberta Pierantoni, Lead Indipendent Director di Mediolanum.

Lella Golfo

La fotografia di oggi

Se la presenza femminile nei consigli di amministrazione di società quotate in borsa è passato dal 7 al 43% (dati Consob 2023), il 96% dei Ceo sono ancora uomini e nel management, secondo lo studio di Deloitte, le donne non arrivano al 25%. Ecco perché l’ultimo Global Gender Gap Report del World Economic Forum colloca l’Italia al 71° posto a livello globale per parità di genere. Ma il dato che spiega bene i motivi di questo ritardo è quello relativo all’occupazione femminile, assestato attorno al 51% (dati Istat), contro una media europea del 64,9%. Nella consapevolezza che il tessuto imprenditoriale italiano può e deve favorire empowerment femminile e parità di genere per rappresentanza, leadership ed equità retributiva, i partecipanti al tavolo sono arrivati ad alcune proposte interessanti.

Seminar by Bellisario Foundation

Il contributo di Marcolin

Le più importanti conclusioni, raggiunte anche grazie al contributo e all’esempio delle politiche aziendali di Marcolin, la proposta di vincolare le imprese a cicli di formazione sui temi della Diversity and Inclusion, come già accade per la sicurezza sul lavoro. Ma si prevedono anche ricadute positive dall’applicazione della direttiva europea sulla “Rendicontazione obbligatoria di sostenibilità”, appena recepita nel nostro Paese. Una norma che impegna gran parte delle aziende italiane, quotate e non, alla trasparenza per quanto riguarda le politiche di parità di genere e gli obiettivi specifici di miglioramento. Conclusioni importanti, che contribuiscono fortemente al cambiamento culturale che il nostro Paese deve intraprendere.

 

Seminar by Bellisario Foundation

Federica Gargiulo

Come associazione fate un lavoro straordinario per coinvolgere un numero sempre più grande di donatori a sostegno di AIRC, nata nel 1965 per finanziare la ricerca sul cancro: dove ha portato questo sostegno in 60 anni?

AIRC può contare su 4,5 milioni di donatori che sostengono con costanza i valori della nostra fondazione. Sono circa 9.000 le aziende che hanno scelto di collaborare alla missione di AIRC, che è rendere il cancro sempre più curabile. Grazie a tutti loro, AIRC può contribuire e ha contribuito al raggiungimento di importanti traguardi nella terapia e nella cura del cancro. Basti pensare che dal 2010 al 2020 sono aumentate del 54% le persone vive a 10 anni da una diagnosi. In particolare, per entrare nella tipologia del tumore al seno, negli ultimi 30 anni sono aumentate dal 78% all’88% le persone vive a 10 anni dalla diagnosi. Questo vuol dire decine di migliaia di persone vive dopo una diagnosi, considerando che in Italia salgono a circa 55.000 le diagnosi per tumore al seno ogni anno.

Come nel 2024, anche il prossimo anno Marcolin sarà al fianco di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro: quanto può fare la differenza finanziare una borsa di studio per la formazione di un giovane ricercatore o ricercatrice?

Scegliere di finanziare una borsa di studio vuol dire credere nel futuro della ricerca. Marcolin ha scelto di sostenere un giovane ricercatore proprio nei primi anni del suo lavoro per permettergli di crescere nei suoi studi e nelle sue esperienze in un centro d’eccellenza italiano. Questo vuol dire sostenere una borsa di studio AIRC. Inoltre, poter sostenere una borsa di studio ha un impatto fortissimo, oltre che nel mondo della ricerca, anche nell’economia, nella società e nella cultura, nel territorio di riferimento.

AIRC

In ottobre, mese dedicato al tema della prevenzione del tumore al seno, Marcolin ha avviato un programma di sensibilizzazione rivolto a tutti i dipendenti in Italia. Quanto è importante essere formati su prevenzione e corretti stili di vita? E quali sono le maggiori criticità?

Marcolin è a fianco di AIRC nella campagna Nastro Rosa, che è interamente dedicata alla raccolta fondi sul tumore al seno per la ricerca in questo ambito, ma anche alla sensibilizzazione per la prevenzione e la cura di questa particolare tipologia. Per questo, poiché la prevenzione è la prima arma nelle mani di tutti noi ogni giorno per combattere l’insorgenza del cancro, Marcolin ha scelto di intraprendere anche un percorso di sensibilizzazione rivolto ai propri dipendenti, per fare cultura, perché la conoscenza è la prima arma per sconfiggere il cancro. Basti pensare che attraverso delle scelte di vita sane, di abitudini corrette, possiamo ridurre del 40% l’insorgere dei tumori, come ad esempio l’astensione dal fumo, una dieta equilibrata e l’attività fisica. Queste sono le nozioni principali attraverso le quali ognuno di noi può diventare ambasciatore della salute nella propria famiglia, per sé stesso e per i propri colleghi.

AIRC

Marcolin Talk in NYC

Il tema guida

Dopo Milano e Shanghai, il 9 ottobre Marcolin Talk ha debuttato a New York. Negli spazi del nuovo showroom di Madison Avenue, inaugurato lo scorso anno nel cuore di Manhattan, tre ospiti d’eccezione si sono confrontati sul tema guida Boundless Visions. E lo hanno fatto accompagnati dalle domande del giornalista Arthur Zaczkiewicz, caporedattore di WWD, l’autorevole magazine di moda e lifestyle fondata a New York nel 1910.  Un tema, quello delle visions, molto caro a Marcolin: le visioni senza limiti, nuovo claim dell’azienda di Longarone, rappresentano la spinta a vedere oltre, tendere all’eccellenza e perseguire l’innovazione che sono il cuore della sua filosofia aziendale.

Marcolin Talk in New York

Gli speakers

Sul palco, davanti a una platea selezionata di ospiti tra clienti, giornalisti e collaboratori, tre personalità di spicco si sono confrontate sui temi dell’innovazione, Made in Italy, design, creatività e sostenibilità. A partire da Alberto Acito, Managing Director di Innovit, il nuovo hub italiano per l’innovazione e la cultura con sede a San Francisco che opera creando connessioni tra le startup, le aziende e le istituzioni culturali italiane e le opportunità della Silicon Valley e del mercato statunitense. Accanto a lui, Gabriele Chiave, VP Creative Director – Design&Innovation del gruppo Estée Lauder. Molto atteso, infine, anche l’intervento di Chrissa Pagitsas, CEO di Pagitsas Advisors e considerata oggi tra i più autorevoli consulenti strategici aziendali sui temi di sostenibilità e green economy.

Marcolin Talk in New York

Le conclusioni

A chiudere l’incontro, come da tradizione, le considerazioni di Fabrizio Curci, CEO & General Manager di Marcolin, che ha avuto il compito di fare una sintesi delle riflessioni emerse nel corso del talk. E di connettere queste visions con il modo di fare impresa di un’azienda radicata al territorio di origine ma allo stesso tempo globale come Marcolin, in equilibrio tra visione sconfinata, ricerca, lavoro e grande attenzione alla qualità dei prodotti, ma anche della vita sul posto di lavoro e alle relazioni con clienti e

Marcolin Talk in New York

Alessia Voltan

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Dopo l’inevitabile flessione del 2020-21, com’è cambiato il panorama del Travel Retail nel mondo Luxury?

«Nel Travel Retail questo segmento ha dimostrato grande resilienza e capacità di ripresa, anche se con ritmi diversi in base alle diverse regioni, dall’Emea all’Apac all’America.  Quest’anno in Marcolin abbiamo avuto una crescita stabile per tutti i nostri brand del lusso come TOM FORD, Zegna, Max Mara. E le potenzialità di questo segmento sono dimostrate anche dagli investimenti che abbiamo fatto di recente, come l’acquisto del nuovo brand di proprietà ic! berlin, il marchio ultra-esclusivo TOM FORD Icon e, a inizio 2025 il debutto di un brand super lusso come Christian Louboutin».

Alessia Voltan
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In che modo la rivoluzione digitale -tra intelligenza artificiale e realtà virtuale- è un asset per il Luxury Retail?

«La rivoluzione digitale sta indubbiamente cambiando anche il contesto del retail del lusso. Perché permette un maggior coinvolgimento dei clienti attraverso diversi punti di contatto non fisici, come il sito web del retail, gli account nei social media o le app. Il viaggiatore, quindi, può avere contatti con il brand prima, durante e anche dopo il viaggio.  Ma un’altra cosa importante è che il digitale permette di creare esperienze uniche, per esempio permette di provare virtualmente un prodotto o, grazie all’analisi dei dati, di ricevere dei suggerimenti ultra-personalizzati.  Per noi di Marcolin, però, è importante che i clienti continuino a vivere il brand di lusso anche attraverso l’esperienza fisica.  Per questo investiamo ad esempio nella realizzazione di pop-up di alta qualità, oppure di display molto attrattivi».

TFWA 2024
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Cresciuti con Internet, nomadi e poliglotti: è la generazione Z. In quale direzione i nativi digitali stanno cominciando a tracciare un percorso?

«Man mano che la generazione Z diventerà un segmento dominante all’interno del lusso, i brand dovranno adattarsi, se non anticipare, quelle che sono le loro preferenze e i loro valori. È una generazione molto attenta alla sostenibilità, alla diversità e all’inclusione, per cui i brand -oltre a offrire dei prodotti di alta qualità- dovranno assicurarsi che siano stati realizzati nella maniera più sostenibili possibile. Questa generazione, poi, è molto focalizzata sull’unicità e sull’esperienza, per cui è importante soddisfare anche questa esigenza.  Noi di Marcolin, per esempio, abbiamo realizzato alcune collezioni esclusive per il canale Travel Retail, con l’obiettivo di soddisfare il bisogno dei più giovani di trovare prodotti unici».

Alessia Voltan

In viaggio con Marcolin

40 anni in volo

Dal 1984, anno di nascita della Tax Free World Association, a oggi sono cambiate moltissime cose. Se ne è parlato nel corso dell’evento annuale organizzato a Cannes dalla TFWA, l’associazione che riunisce più di 500 membri tra operatori di duty-free, fornitori di prodotti e servizi e Travel Agency. Cioè gli attori che accolgono tutti noi quando ci troviamo a passare nei principali scali aeroportuali di tutto il mondo. Proprio come Marcolin. E se il modo di viaggiare -per mete, durata e soluzioni, oltre che per tipologia di viaggiatori, si è trasformato, è importante che le aziende anticipino le migliori soluzioni.

Cannes

L’asset della tecnologia

Millenials e Gen Z, cioè i 30-40 enni di oggi, quando si spostano -che si tratti di lavoro, studio o piacere- vogliono farlo senza intermediari o difficoltà. E, più tecnologici ed esigenti rispetto ai viaggiatori di 40 anni fa, desiderano poter personalizzare l’esperienza con piccole soluzioni comode e su misura, opzione possibile grazie alla tecnologia digitale. Uno scenario che trasforma anche gli acquisti tax free in aeroporto, paradigma del non-luogo dell’età contemporanea. Per questo le più importanti aziende, realtà internazionali come Marcolin, offrono servizi di shopping facile e piacevole che possono contribuire a migliorare l’esperienza di viaggio di milioni di persone in tutto il mondo.

Cannes, TFWA 2024

I nuovi servizi

Una delle novità più interessanti è che oggi è possibile avere un’esperienza di acquisto in ogni momento, anche prima di arrivare in aeroporto, grazie alle applicazioni che consentono di visionare le offerte e personalizzare l’acquisto da finalizzare sul posto. Per esempio, scegliendo comodamente da casa la propria montatura tra le tante proposte dei brand in portfolio Marcolin del calibro di TOM FORD, ZEGNA, da Max Mara a Guess e, a partire dal prossimo anno, Christian Louboutin. Modelli da acquistare al duty free e sfoggiare a destinazione.

Cannes, TFWA 2024

Richard Quinn and Max&Co.

Eclettismo anni ‘70

Richiamano i Seventies, ma in versione leggera e super contemporanea, gli occhiali nati dalla collaborazione tra un affermato talento della moda come Richard Quinn e MAX&Co., protagonisti della capsule collection “MAi.”. Avvolgenti, arrotondati, coprenti e, quel che stupisce, quasi austeri per un designer che ha fatto dell’esuberanza cromatica e dei motivi floreali, magari accostati a strisce o pois, la sua cifra stilistica. Invece l’eclettismo di Quinn è anche la sua forza, quella che gli ha permesso di muoversi con disinvoltura tra gli abiti di scena di pop star come Lady Gaga e l’atmosfera formale di un Gran Gala con i Reali d’Inghilterra (quando, nel 2018, Elisabetta II lo ha premiato nel corso della London Fashion Week), dunque perché stupirsi?

MAX&Co. with Richard Quinn Sunglasses

Linee morbide

Di grande impatto anche la versione da sole di questa nuova collezione Eyewear, in perfetta sintonia con i pattern floreali e geometrici e i materiali sorprendenti della capsule moda firmata Richard Quinn per MAX&Co. Con un frontale arrotondato e coprente che gioca con i contrasti cromatici dei profili e delle aste, decorate a rilievo con gli immancabili elementi iconici del brand. Un modello che esprime la sintesi perfetta tra vision e concretezza di un design trendy e glamour.

Max&Co. A/W 2024 Collection

Eccellenza e creatività

Con la collezione “MAi.” firmata Richard Quinn si conferma l’anima curiosa di un brand della moda contemporanea come MAX&Co., da sempre attento a intercettare i talenti più innovativi e che, a ogni stagione, presenta interessanti collaborazioni con i designer emergenti di ogni parte del mondo. E che in Marcolin ha trovato l’interlocutore giusto per creare linee di eyewear coordinate in sinergia con l’eleganza e la storia del brand.

Max&Co. A/W 2024 Collection

Marcolin al fianco di AIRC

Il valore della ricerca

In quasi 60 anni di attività ha finanziato la formazione, le migliori attrezzature e il lavoro di migliaia di ricercatori grazie ai quali, oggi, circa l’88% delle donne colpite da tumore continua a vivere a distanza di anni dalla diagnosi. Sono i frutti dell’impegno di AIRC, la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro fondata nel 1965 da un gruppo di scienziati visionari e determinati, tra cui Luigi Veronesi e Luigi della Porta. E che oggi, per il secondo anno, può contare anche sul sostegno di Marcolin.

Airc and Marcolin for breast cancer prevention month

L’impegno di Marcolin

L’azienda di Longarone finanzierà una borsa di studio per la formazione di un ricercatore o una ricercatrice, con particolare focus sul tumore al seno. La sfida, infatti, è ancora aperta per combattere anche le forme più aggressive, ed è solo con il supporto dei sostenitori e dei partner della campagna Nastro Rosa, che AIRC può sperare di raggiungere il traguardo più grande: curare tutte le donne. In più, a partire da ottobre, mese tradizionalmente dedicato alla prevenzione del tumore più diffuso tra le donne, Marcolin darà il via a un percorso di sensibilizzazione aperto a tutti i dipendenti a partire dai consigli AIRC per uno stile di vita sano: non fumare, fare attività fisica, scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata, sottoporsi ai controlli raccomandati per la diagnosi precoce.

“Marcolin darà il via a un percorso di sensibilizzazione aperto a tutti i dipendenti a partire dai consigli AIRC per uno stile di vita sano”.
Airc and Marcolin for breast cancer prevention month

Una speranza per tutti

Una scelta importante e coerente con la filosofia di un’azienda nella quale il 60% dei dipendenti è donna. Perché la prevenzione comincia proprio dall’adozione di comportamenti salutari e ciascuno, in questo modo, può trasformarsi in un ambasciatore di benessere per sé stesso e per gli altri. Anche sul posto di lavoro. Ma non basta: Marcolin ha sempre creduto nell’importanza della ricerca scientifica come motore del progresso sociale e investire sulla formazione dei giovani talenti nel campo scientifico diventa il gesto prezioso che può permettere di trasformare le migliori idee in opportunità per tutti. Per la società e per i singoli.

Airc and Marcolin for breast cancer prevention month

Moira Mascotto

Il Museo Antonio Canova di Possagno è conosciuto in tutto il mondo: cosa trovano studiosi e appassionati d’arte tra i modelli in argilla e i gessi preparatori delle sculture di Canova?

«Dire semplicemente ‘la bellezza’ sarebbe riduttivo. Le sculture in marmo del Maestro di Possagno sono esposte nei più illustri musei italiani e stranieri e attraggono migliaia di visitatori per il livello di perfezione formale e la resa naturale che hanno consacrato Canova come il sommo scultore degli anni a cavallo tra Settecento e Ottocento. Tuttavia, nel nostro Museo si cela qualcosa di ancor più profondo. Pur trattando gli stessi soggetti, qui la materia si trasforma: l’argilla per i bozzetti in scala e il gesso per i modellini e per i modelli a grandezza naturale. Questi materiali svelano l’Artista nella sua essenza, nella sua manualità e nella sua incessante ricerca: nell’argilla, Canova è rapido, cambia idea, aggiunge e sottrae materia, rendendo ogni opera un mosaico di pensieri in continua evoluzione. Il gesso, invece, è lo stadio che anticipa la perfezione del marmo, ma è ancora possibile percepire la fatica dell’uomo al lavoro, che modella e leviga la pasta viva del gesso. Il Museo include poi la Casa natale dell’Artista, un luogo di inestimabile valore, dove sono conservati i suoi dipinti e gli effetti personali, che offrono una visione più intima, un vero e proprio incontro con l’Artista uomo, percepibile in ogni opera».

Museum Gypsotheca Antonio Canova

Questo però non è solo un luogo della memoria: qui classico e moderno si incontrano e completano. Ma cosa unisce la parte più antica dell’edificio, del 1836, all’ampliamento del 1957 progettato da Carlo Scarpa?

«Quando è stato eretto il nucleo originario della Gypsotheca, grazie alla visione illuminata di Giovanni Battista Sartori, fratellastro di Canova, l’intento primario era raccogliere in un luogo sicuro e maestoso le opere in gesso del Maestro, ricreando l’atmosfera del suo atelier romano. Con l’ampliamento progettato da Scarpa a metà del Novecento, invece, l’obiettivo si è evoluto. Non si tratta più solo di conservare, ma di valorizzare, dare spazio, irradiare di luce le opere, permettendo loro di prendere vita nel suo ambiente espositivo. Carlo Scarpa è riuscito a connettere armoniosamente l’antico e il moderno e le opere di Canova fungono da legante essenziale, abitando tanto l’Ala ottocentesca quanto quella novecentesca. Ma la classicità dell’opera di Canova è di per sé innovativa: le forme perfette dei corpi sono accompagnate da volti senza tempo, archetipi universali. Inoltre, luce e natura – adottati in modo magistrale da Canova e da Scarpa – donano al Museo un carattere senza tempo».

Museum Gypsotheca Antonio Canova

Uno spazio come questo parla anche di manualità e lavoro al servizio della bellezza: un’ispirazione anche i creativi di oggi?

«Credo fermamente che uno spazio come il Museo Gypsotheca Antonio Canova possa e debba ispirare i creativi contemporanei. Lo Scultore non rappresenta solo un esempio di abilità artistica eccezionale, ma incarna anche dedizione al lavoro e un’attenzione meticolosa ai dettagli, valori fondamentali in ogni ambito creativo, all’interno di un percorso di costante perfezionamento e ricerca della bellezza e dell’armonia.  Nel contesto attuale, dove la tecnologia e l’automazione giocano un ruolo sempre più preponderante, riscoprire l’importanza del lavoro manuale può offrire una nuova prospettiva. La moda, il design, l’architettura e persino l’elettronica possono trarre ispirazione dall’approccio metodico e riflessivo dell’Artista. Non si tratta solo di creare qualcosa di utile, ma di infondere in ogni progetto bellezza e unicità che riflettono una profonda comprensione dei materiali e delle tecniche».

 

Museum Gypsotheca Antonio Canova

Marcolin in Paris

La personalità esuberante di TOM FORD, le linee geometriche di Zegna, l’equilibrio tra passato e futuro di MCM e la tecnologia al servizio dello sport di adidas. Queste sono solo alcune delle quattro collezioni che quest’anno rappresentano Marcolin a SILMO: cosa le lega?

«Il minimo comune denominatore che unisce stili così diversi tra loro è l’approccio che Marcolin ha verso ogni singolo brand, che segue con una progettualità specifica, sartoriale, e considerando sempre tre aspetti: il momento storico, la legacy del marchio e gli input della direzione creativa. Quindi a Parigi nello spazio espositivo di Marcolin abbiamo visto le montature molto ampie di TOM FORD, ispirate al glamour francese, occhiali da diva realizzati con colori caldi e lenti sfumate che riproducono l’effetto del make-up. La nuova collezione di MCM, invece, riprende dettagli che vengono dal mondo della valigeria e parla ai più giovani, tra superfici scultoree e linee che guardano al futuro. Come la tecnologia di adidas, sempre al servizio dello sport ma anche dello stile, mentre Zegna quest’anno propone degli occhiali di ispirazione vintage, ma arricchiti da nuovi dettagli come il logo che fa da cerniera, diventando così un elemento funzionale e non solo estetico».

Silmo 2024

Guardando al futuro: prosegue il trend che ha visto alcune delle montature vintage -come le cat-eye o quelle a goccia- spopolare in viaggio e sulle spiagge quest’estate?

«Anche nel mondo dell’eyewear ci sono geometrie intramontabili, dei veri classici che non passeranno mai di moda, pur riproposti con tocchi di novità nei colori e soprattutto nei volumi. Le linee cat-eye, dunque, continueranno a essere presenti anche nelle prossime collezioni, anche se quest’inverno vedremo soprattutto dominare gli occhiali dalle forme più basse e rettangolari. I modelli a goccia, invece, si riconfermano come un trend che non passerà mai di moda».

“I modelli a goccia, invece, si riconfermano come un trend che non passerà mai di moda”.
Lara Marogna portrait

Un tipo di occhiale che ha dominato la scorsa primavera è stato quello a mascherina. Lo ritroveremo anche quest’inverno?

«Assolutamente sì, quello degli occhiali ampi e avvolgenti è un trend riconfermato anche da quello che abbiamo visto a Silmo e che ritroveremo in città quest’inverno e sulle spiagge la prossima estate, magari reinterpretato in nuovi colori e materiali, anche inediti abbinamenti al metallo. Senza tradire lo stile fresco, giovane, informale e colorato che rappresenta la cifra degli occhiali a mascherina».

Silmo 2024