In conversation with ELENA SALMISTRARO
Tra i migliori product designer contemporanei, la cui estetica è stata ben raccontata nella recente mostra alla Galleria Antonio Colombo di Milano, Elena Salmistraro torna alla Design Week 2025 con una nuova capsule collection di gusto retro-pop “The Essential Touch” dedicata al mondo della cucina. Dalla macro alla microscala, la designer milanese si è misurata con ogni tipo di progetto.
«Nel mio percorso professionale, ho avuto la fortuna di esplorare una vasta gamma di materiali, ognuno con le proprie peculiarità e potenzialità espressive. La ceramica, per esempio, mi ha sempre affascinato profondamente, sia per la sua straordinaria versatilità che per la sua capacità di trasformarsi in forme che raccontano storie antiche pur essendo estremamente moderne e attuali: per me è diventato un materiale quasi familiare. Il legno, con il suo calore naturale e la sua storia intrinseca, è un materiale che amo perché ha il potere di dialogare con il tempo, aggiungendo una dimensione di continuità alle creazioni. E poi ci sono i tessuti, che con le loro texture e colori riescono a dare una sensazione intima e sensoriale che trovo molto interessante da esplorare. Allo stesso tempo, però, sono sempre alla ricerca di nuove sfide e nuove sperimentazioni: mi entusiasma l’idea di scoprire materiali diversi, con la voglia di mettermi alla prova e di esplorare linguaggi creativi».
«Per la collezione “Most Illustrious” ho scelto di rendere omaggio ai grandi designer attraverso forme e dettagli che riflettono il loro lavoro, subito riconoscibili. Le montature degli occhiali sono state per me un elemento chiave in questo progetto, poiché non solo nascondono gli occhi, una parte molto complessa ed espressiva del volto, ma sono anche un simbolo di distinzione. Gli occhiali, infatti, sono molto più di un semplice accessorio funzionale, diventano un segno distintivo, una firma personale che definisce lo stile di chi li indossa. In questo progetto nello specifico, rappresentano una dichiarazione di identità, trasformando un oggetto quotidiano in un elemento che racconta chi siamo, un vero marchio di fabbrica che rende straordinario l’ordinario».
«In effetti ho già avuto l’opportunità di disegnare degli occhiali, anche se purtroppo la pandemia ha interrotto il progetto. Quando penso a un paio di occhiali non li immagino mai come un oggetto che serve solo a proteggere gli occhi, ma a qualcosa che diventa anche uno strumento di espressione personale. Mi attraggono molto le forme audaci, quelle che riescono a catturare l’attenzione senza risultare mai troppo invasive. Anche il colore gioca un ruolo fondamentale perché vorrei che riuscisse a trasmettere delle sensazioni, ma con un equilibrio tale da non essere mai eccessivo o fastidioso. E infine, ciò che non dovrebbe mai mancare a una montatura sono i dettagli inaspettati. Piccoli tocchi che rompono gli schemi e sfidano le etichette, per dare a ogni pezzo una personalità unica ed autentica».