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Dopo Milano, ha debuttato con successo anche a Shanghai il Marcolin Talk, l’innovativa piattaforma di confronto tra opinion leader a livello mondiale
In collaborazione con la Camera di Commercio italiana in Cina, nello showroom di Marcolin di Shanghai ha debuttato, per la prima volta fuori dall’Italia, Marcolin Talk, davanti a un pubblico molto attento di clienti, media e professionisti del settore. Visioni è stato il tema cardine dell’appuntamento e tre gli ospiti d’eccezione: Natsuko Watanabe, General Manager di TOM FORD Beauty, Jerome Bachasson, President of Greater China di ZEGNA; Mauro Maggioni, Board Member dell’Italian Chamber of Commerce in China e CEO Asia Pacific di Golden Goose.
Tanti i temi affrontati, dal valore del Made in Italy sui mercati globali – in particolare quello asiatico – alla sostenibilità, passando per il rapporto tra la cultura del territorio e l’empowerment femminile, innovazione e futuro. Si è discusso delle nuove tendenze nel consumo di beni di lusso in Asia dopo il Covid: secondo il China Luxury Report 2023, entro il 2030 la Cina arriverà a rappresentare il 40% dei consumi di beni di lusso a livello globale. Cresce in Cina il bisogno di creare nuovi legami tra i brand e i consumatori, oggi alla ricerca di un rapporto più immersivo e sempre più digitale nel mondo valoriale che i diversi marchi rappresentano. Ecco allora comparire sulla scena concetti nuovi, dei quali sentiremo parlare sempre di più, come l’experiential retail e i cross-projects, idee che possono amplificare le esperienze del cliente.
Ricorrente anche il tema della sostenibilità, esemplificato dall’incredibile storia di Ermenegildo Zegna che, oltre un secolo fa, si dedicò alla salvaguardia del territorio attraverso una importante opera di piantumazione che ha portato alla creazione dell’Oasi Zegna, il parco naturale privato più grande d’Europa. È questo tipo di eredità, insieme alla qualità, a essere molto ricercato anche in Cina. Il Made in Italy è tradizionalmente noto proprio per la qualità del prodotto, anche se, per restare competitivi in un mercato dinamico come quello cinese, occorre sapersi reinventare e lavorare tenendo conto della cultural diversity. Concetto che conosce molto bene Natsuko Watanabe che, agli inizi della sua carriera nella consulenza, era l’unica donna in un ambiente a dominanza maschile. E che oggi, in TOM FORD Beauty, è l’unica expat a guidare un team di cinesi: e ancora una volta, il mix di culture si rivela un valore vincente. Il futuro? Secondo Maggioni, passeremo presto dalla attuale reputation economy alla temple economy, in cui a guidare i consumi sarà una inaspettata ricerca di intimità e spiritualità da parte dei consumatori. A conclusione degli interventi degli ospiti, il CEO di Marcolin Fabrizio Curci ha sottolineato quanto per l’Azienda risulti fondamentale stimolare un confronto più ampio, che trascenda le logiche della industry di riferimento, fornendo alla propria community gli strumenti per vedere attraverso un nuovo ‘frame’, ispirando la trasformazione e stimolando il dibattito sociale e culturale.