Il primo occhiale non si scorda mai.
È quel che è successo ad Arianna Foscarini, una consulente d’immagine specifica per l’eyewear con diversi assi nella manica: il primo è che alla base di quella che è diventata una professione di lungo corso, ottica professionista, ci sono stati gli anni di formazione tecnico scientifico nell’ambito dell’oftalmica, seguiti dal perfezionamento di ambiti come la moda e il design. Il secondo è che la sua passione per l’occhiale ha mosso i primi passi in un ambiente familiare dalla spiccata radice creativa e artistica, che le ha reso subito chiaro che a volte l’applicazione alla lettera di formule funziona solo sulla carta. Così, quando a 14 anni ha dovuto indossare l’occhiale da vista che efficacemente correggeva la sua miopia l’amara scoperta: non le rendeva giustizia a livello estetico, ma la costringeva ad indossare quella forma di disagio che, sui banchi di scuola, molti hanno sperimentato sentendosi chiamare quattrocchi. Da questa esperienza personale è nata la sua missione di vita, ovvero supportare le persone a scegliere l’occhiale giusto per esprimere la propria unicità. Perché per dare corpo al proprio stile c’è bisogno di alleati. E un occhiale può fare la differenza.
Occhiali dalla forma allungata, come i cat eye o a farfalla, sono perfetti per i visi tondi.
Una questione di metodo: Foskap.
Arianna è l’unica consulente d’immagine, specializzata nell’eyewear, ad avere formalizzato un proprio metodo circa dieci anni fa, frutto di una pratica da sempre esercitata nella sua professione di ottico. Foskap unisce la praticità di test che mettono insieme estetica e tecnica, attraverso l’armocromia e la forma dell’occhiale da scegliere grazie all’analisi del volto della persona. «Molte volte si sceglie un occhiale prendendo come riferimento unicamente la forma del viso» spiega Arianna «in realtà così facendo si eludono tante altre caratteristiche del volto che sono determinanti allo scopo, come i volumi per esempio – un volto può essere scarno o piatto – la dimensione del naso, su cui l’occhiale calza, che catalizza l’attenzione, trovandosi al centro del viso». «L’altra parte importantissima è rappresentata dalla sezione aurea, di cui occhi, per l’aspetto refrattivo, la dimensione, la forma, la loro distanza, e, infine, la bocca sono fondamentali».
Molte volte si sceglie un occhiale prendendo come riferimento la forma del viso. Ai visi triangolari donano i famosi Pilot glasses.
La forma è anche ispirazione.
La forma del volto è un punto di partenza del metodo di Arianna e d’ispirazione al tempo stesso. Per esempio, al volto ovale, identificato da Leonardo Da Vinci come forma perfetta, donano tutte le forme degli occhiali. «In questo caso è importante armonizzare i volumi e valorizzare i punti di seduzione specifici della persona: occhi o bocca per esempio». Proprio partendo dal volto della perfezione di Leonardo lavora l’armonizzazione del metodo di Arianna, utilizzando accorgimenti ottici. Per questa ragione i quattro angoli tipici di un volto quadrato saranno smussati attraverso le forme arrotondate degli occhiali. Al contrario un viso rotondo, privo di spigoli, ha bisogno di movimento. «Occhiali dalla forma allungata, come i cat eye o a farfalla, sono perfetti in questo caso. Sarà anche importante il volume del volto, sul quale, nel caso di un viso particolarmente pieno, si può intervenire con la scelta di un materiale adatto, come i metalli». E per il particolare volto a triangolo? «E’ l’unico volto a cui donano i famosi Pilot glasses».
Se tutto questo risulta oltremodo vero da un punto di vista tecnico, da un punto di vista stilistico la personalità è una componente determinante nella scelta di un occhiale. Può capitare che la forma adatta sulla carta non si sposi al carattere di chi dovrebbe indossarla. Allora si lavora su opposti e accorgimenti, perché a volte, per mettere insieme ideale e stile, c’è bisogno di moderni alchimisti.